Graves·R, Patai·R (miti-ebraici) 6 • Descrizione di mostri primitivi

6. Descrizione di mostri primitivi



Sommario ••▶ (testo)
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◀•• 6. Descrizione di mostri primitivi [pp. 53-63]
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TERMINI-CHIAVE
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• aringa
• balena
• chalkis (piccolo pesce creato per tenere a freno il Léviathan, sardina o aringa)
• cherubino (cherubini)
• coccodrillo
• Egiziani (popolo)
• fenice (fenici)
• folklore
• icneumone (animale non più grande di un piccolo cane)
• ippopotamo
• Israele (i figli di Israele) [TBV]
• Menorah
• mummia (mummie)
• sardina
• serpente
• totem (feste annuali dei totem)
• zodiaco
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(ª) grafia non contenuta nel testo.


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TRASLITTERAZIONI
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• ‹tahama› (arabo: lezzo)


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TOPONIMI
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• Athribis
• Cesarea
• Coptos
• Crocodilopolis
• Egitto
• Europa (Europa del nord)
• Gerusalemme
• Horeb (monte Horeb)
• Jubal (mitica sorgente che sgorgava dall’Eden)
• mar Rosso
• Nilo
• Ombos
• Palestina
• Pamprenis (?)
• Roma
• Tebe
• Tihama (regione della penisola arabica che si affaccia sul Mar Rosso)ª
• Tiro
• Zerka (fiume, = Giordano?)
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(ª) grafia o informazione non contenuta nel testo.


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AUTORI OPERE E PERSONAGGI
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• Abramo (patriarca aramaico)
• Adamo
• Amos (profeta)
• Antioco Epifane (re di Siria #175-#163)
• Behemoth (vedi Bohu)
• Dio
• Diodoro (?)
• Diodoro Siculo
• Drago gigante (?)
• Eleazar (Eleazar ben Judah, cabalista di Worms, V sec.)
• Enoch
• ‹Enuma Elish
• Ephes (mostro)
• Erodoto
• Esiodo
• Ezechiele
• Gabriele (un altro arcangelo?)
• Giacobbe (detto Israeleª)
• Gioele (profeta)
• Giosuè
• Giuda Maccabeo
• Giuseppe Flavio
• ‹Il libro di Raziel
• Isaia (profeta)
• Jahoel (arcangelo)
• Levi
• Leviathan
• ‹Libro di Enoch
• Marduk (dio babilonese)
• Mosè
• Nabu (dio babilonese inventore dell’astronomia)
• Nabuccodonosor (re assiro, distrusse nel #586 il regno di Giuda)
• Noè
• Oceano
• Omero
• Osiride (dea nemica di Set)
• Plinio
• Plutarco
• Rabh Saphra (in ‹B. Baba Bathra›)
• Rahab (principe del mare)
• Raziel (angelo)
• Salomone (re Salomone)
• Taurt (“la grande”, dea della gravidanza, moglie di Set)
• Tehom (acque dolci inferiori)
• Thotmes III (=Thutmose III, #1481-#1425, faraone della XVIII dinastia egizia)ª
• Tiamat
• Titano
• Tito (arco trionfale di Tito a Roma)
• Yahweh
• Zaccaria
• Zerubbabel
• Zeus
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(ª) riferimento o dettaglio non esplicitato nel testo.
(ⁿ) riferimento o dettaglio esplicitato in nota o nella bibliografia.


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ESTRATTI
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b) Altri dicono che Dio risparmiò la vita a Rahab, e che poi, quando gli angeli invidiosi rubarono e gettarono in mare ‹Il libro di Raziel› (un compendio del sapere divino che Dio aveva dato ad Adamo), ordinò a Rahab di tuffarsi negli oceani per ricuperarlo. Il principe del mare ubbidì senza obiettare; ma, più tardi, sostenne i nemici di Dio e aiutò gli Egiziani nella loro lite contro i figli di Israele, e perorò per l’esercito dei faraoni quando Dio stava per sommergerlo nel mar Rosso: «Salva gli Egiziani», esclamò, «accontentati della liberazione di Israele!» Ma Dio, alzando la sua mano, distrusse Rahab e tutti i suoi fedeli. Rahab viene anche detto «il principe celeste dell’Egitto», e alcuni non lo distinguono dal Leviathan o dall’Oceano; e neppure dal vanaglorioso Drago gigante, che si vantava di aver creato tutti i mari e tutti i fiumi, ma che Dio trasse a riva in una immensa rete, insieme alla sua progenie, disperdendone i crani e trafiggendone i fianchi; siccome non morivano, egli mise un guardiano accanto al Drago gigante, che alla fine sarà portato dinanzi al giudizio supremo.
•[6·0b·1]• ±?


— § —


3. I coccodrilli erano venerati a Crocodilopolis, Ombos, Coptos, Athribis e Tebe. Mummie di essi sono state trovate in parecchie tombe egiziane. Secondo Plutarco, i coccodrilli avrebbero deposto le uova esattamente al livello della imminente inondazione del Nilo (un prezioso aiuto per gli agricoltori stanziati presso il fiume e che erano così tempestivamente avvertiti). I coccodrilli erano anche numerosi in Palestina e sopravvissero nel fiume Zerka fino al principio di questo secolo. Una piccola stele gnostica di Cesarea mostra come veniva data loro la caccia: secondo Diodoro Siculo, venivano agganciati da ami innescati, e uccisi con forche di ferro, sebbene ciò accadesse raramente, dato il loro carattere sacro. Egli scriveva che i coccodrilli temevano soltanto l’‹icneumone›, un essere non più grande di un piccolo cane che correva su e giù per le rive del Nilo, rompendo le grosse uova per il bene dell’umanità.
•[6·3·1]• ±?

Il chalkis, un sostituto dell’icneumone nella tradizione ebraica, è un pesce che vive in branchi. Alcuni commentatori ne fanno una sardina, altri un’aringa, e questa sembra una scelta più adatta, perché nel folklore dell’Europa del nord, l’aringa è preferita alla balena, come re del mare.
•[6·3·2]• ±?


— § —


12. Secondo alcuni, Salomone acquistò gran parte della sua saggezza dal ‹Libro di Raziel›, una raccolta di segreti astrologici incisi su uno zaffiro conservato dall’angelo Raziel. L’idea di un libro divino contenente segreti cosmici appare, per la prima volta, nello slavo ‹Libro di Enoch› (xxxiii) che dichiara come Dio avrebbe scritto libri sulla saggezza (oppure, secondo un’altra versione, li avrebbe dettati a Enoch), nei quali si leggeva che due angeli Samuil e Raguil (o Semil e Rasuil), avrebbero dovuto riaccompagnare Enoch dal cielo alla terra, e ordinargli di trasmettere quei libri ai suoi figli e ai figli dei figli. Questa potrebbe essere l’origine del ‹Libro di Raziel› che, come sostiene la tradizione ebraica, era stato donato dall’angelo Raziel a Adamo, e passò poi ai suoi discendenti, Noè, Abramo, Giacobbe, Levi, Mosè e Giosuè, finché pervenne a Salomone. Secondo il Targum sul passo X 20 dell’‹Ecclesiaste›, «ogni giorno l’angelo Raziel, stando sull’alto del monte Horeb, proclama i segreti dell’uomo e di tutta l’umanità, e la sua voce echeggia in tutto il mondo». Un così detto ‹Libro di Raziel›, datato circa dal quinto secolo, fu probabilmente scritto dal cabalista Eleazar ben Judah di Worms, ma contiene credenze mitiche molto posteriori.
•[6·12·1]• ±?


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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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•[6·0b·1]• «[…] quando gli angeli invidiosi rubarono e gettarono in mare ‹Il libro di Raziel› (un compendio del sapere divino che Dio aveva dato ad Adamo) […]»: questo breve passo suscita innumerevoli interrogativi: (1) perché ‹Il libro di Raziel› si chiamava così? (2) Chi l’aveva scritto, Dio stesso? (3) perché l’aveva dato a Adamo? (4) Adamo sapeva leggere? e da chi l’aveva imparato? oppure sapeva già leggere appena creato? (5) Eva non aveva nulla da ridire? forse non sapeva leggere? (7) Adamo dove teneva il libro, quando non lo leggeva, sopra il comodino? (7) L’unica cosa chiara è perché gli angeli fossero invidiosi: a loro non era stato dato nulla da leggere, ma perché buttarlo proprio in mare? (8) Anche Rahab non sapeva leggere? oppure già conosceva il contenuto del libro? oppure non gli interessava? oppure non aveva le zampe per sfogliarlo? (9) Perché raccontare – o inventare – tutta questa storia, se non ha alcun legame con la distruzione di Rahab? E così via…
NOTA: ulteriori dettagli sul ‹libro di Raziel› si trovano al punto 12 (vedi 𝑖𝑛𝑓𝑟𝑎); Raziel è il nome di un angelo che custodiva «una raccolta di segreti astrologici incisi su uno zaffiro».
IBID.• «[…] Dio, alzando la sua mano, distrusse Rahab e tutti i suoi fedeli»: indipendentemente dalla fantasiosa tecnica adottata per la sua distruzione, l’affermazione ci rivela che Rahab era una divinità oggetto di culto – forse in Egitto?
IBID.• «[…] Drago gigante […] che Dio trasse a riva in una immensa rete, insieme alla sua progenie […]»: questa della rete non l’abbiamo già sentita, magari a proposito di Marduk? È persino raffigurata in qualche celebre stele! [TBV]

•[6·3·1]• «I coccodrilli erano venerati a Crocodilopolis, Ombos, Coptos, Athribis e Tebe»: “Crocodilopolis” era ovviamente il nome greco di una città il cui nome egizio era Shedyet (oggi Fayyum); un altro nome greco era Arsinoe; Sobek, il dio coccodrillo, vi era rappresentato da un coccodrillo sacro, impreziosito con oro e gioielli, che viveva in un tempio speciale, fornito di sabbia, una vasca e cibo; alla sua morte, veniva sostituito con un nuovo coccodrillo (vedi wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Crocodilopoli).
IBID.• «I coccodrilli erano anche numerosi in Palestina e sopravvissero nel fiume Zerka fino al principio di questo secolo»: “Zerka” sarebbe il nome con cui nella Bibbia viene indicato il fiume Giordano (vedi wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Zerka); curiosamente però la pagina di wikipedia dedicata al fiume (https://en.wikipedia.org/wiki/Jordan_River) non ne fa cenno, e il nome non è menzionato neppure nella versione italiana; il fiume è indicato esplicitamente come “Giordano” in altri passi del capitolo; che si tratti di un caso di omonimia?
NOTA: “al principio di questo secolo” si riferisce evidentemente al XX, essendo il volume stato pubblicato del 1963.
IBID.• «Una piccola stele gnostica di Cesarea […]»: “Cesarea” (ebraico: קֵיסָרְיָה, ‹Kesariya›) è una città situata a metà strada tra Tel Aviv e Haifa (vedi wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Caesarea).
IBID.• «[…] i coccodrilli temevano soltanto l’‹icneumone›, […] che correva su e giù per le rive del Nilo, rompendo le grosse uova per il bene dell’umanità»: non si tratta di un animale immaginario, bensì della “mangusta egiziana” (https://it.wikipedia.org/wiki/Herpestes_ichneumon), un predatore che in effetti si nutre di rettili e delle loro uova, ma del quale si fantasticava che si lasciasse inghiottire dal coccodrillo per poi lacerarne l'intestino dall’interno (vedi wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Idra_di_Lerna#Nel_medioevo).

•[6·3·2]• «Il chalkis […] è un pesce che vive in branchi. Alcuni commentatori ne fanno una sardina, altri un’aringa […]»: aringhe e sardine però sono pesci che vivono in mare; non si vede come potessero insidiare i coccodrilli, il cui habitat prevalente è l’acqua di fiume o di palude (solo alcune specie si spingono in mare).
IBID.• «[…] nel folklore dell’Europa del nord, l’aringa è preferita alla balena, come re del mare»: osservazione che a tutta prima sembra poco pertinente.

•[6·12·1]• «L’idea di un libro divino contenente segreti cosmici appare, per la prima volta, nello slavo ‹Libro di Enoch› […]»: ma il ‹Libro di Enoch› non è un testo appartenente al canone alternativo sostenuto dalle correnti apocalittiche del giudaismo palestinese, negli ultimi secoli a.e.v.? Forse “slavo” si riferisce alla copia rinvenuta, più che all’origine del testo, e in effetti la voce “Enoch” nella bibliografia (p. 351) chiarisce che oltre al ‹Libro di Enoch› scritto in ebraico e in aramaico, esiste anche una versione diversa (‹II Enoch›) conservata in slavo.
IBID.• «[…] ‹Libro di Raziel› che, come sostiene la tradizione ebraica, era stato donato dall’angelo Raziel a Adamo, e passò poi ai suoi discendenti […]»: ma al punto b era stato Dio in persona a dare il libro a Adamo; forse Raziel aveva solo fatto da intermediario.
IBID.• «[…] passò poi ai suoi discendenti, Noè, Abramo, Giacobbe, Levi, Mosè e Giosuè, finché pervenne a Salomone»: ovviamente dopo il furto e il recupero ad opera di Rahab.
IBID.• «Un così detto ‹Libro di Raziel›, datato circa dal quinto secolo, fu probabilmente scritto dal cabalista Eleazar ben Judah di Worms, ma contiene credenze mitiche molto posteriori»: anche se non si tratta del “vero” ‹Libro di Raziel›, questo ci rivela che nel V secolo, almeno a Worms, già esistevano la Cabala e i cabalisti? No, Eleazar ben Judah, detto "Eleazar il Profumiere", (אלעזר רקח) (Magonza, 1176-1238, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Eleazaro_di_Worms) scrisse il libro nel XIII sec. retrodatandolo al V.
NOTA: quindi il ‹Libro di Raziel› scritto da Eleazar «contiene credenze mitiche molto posteriori» nel senso che riflette quelle del suo autore, quelle cioè del XIII sec.

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[] Robert Graves, Raphael Patai (1963), ‹I miti ebraici›, Longanesi 1980-1998.
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