Graves·R, Patai·R (miti ebraici) 5 • Creazioni primitive

5. Creazioni primitive



Sommario ••▶ (testo)
______________________________
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
◀•• 5. Creazioni primitive [pp. 52-53]
______________________________
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯


________________
TERMINI-CHIAVE
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯

• Gehenna (l’inferno ebraico)
• Hinnom (valle di Hinnom, presso Gerusalemme)
• legge (la legge)
• Messia (il nome del Messia)
• pentimento
• salvezza (salvezza individuale)
• Tophet (luogo per i sacrifici umani al dio Moloch)
_____
(ª) grafia non contenuta nel testo.


__________
TOPONIMI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯

• Eden (giardino dell’Eden)
• Gerusalemme
_____
(ª) grafia non contenuta nel testo.


___________________________
AUTORI OPERE E PERSONAGGI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯

• Adamo
• Dio
• Gosse (Philip Gosse, 1810-1888ª, geologo vittoriano: ‹Omphalos›ª)
• Moloch (dio cui venivano offerti sacrifici umani?)
_____
(ª) riferimento o dettaglio non esplicitato nel testo.
(ⁿ) riferimento o dettaglio esplicitato in nota o nella bibliografia.


__________
ESTRATTI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯


Nel principio Dio creò numerosi mondi, e li distrusse uno dopo l’altro quando non ne era soddisfatto. Tutti erano abitati dall’uomo e migliaia di generazioni furono spazzate via da lui senza che ne rimanesse alcun ricordo.


b) Dopo questi primi saggi della creazione, Dio rimase solo, con il suo nome immenso, riconoscendo alla fine che nessuna terra poteva essere degna, se non abitata da uomini capaci di pentimento. Quindi, prima di tentare altre prove, creò sette cose: la legge, la Gehenna, il giardino dell’Eden, il trono divino, il padiglione celeste, il nome del Messia, e il pentimento.
•[5·0b·1]• ±


c) Quando furono trascorsi due giorni divini, cioè duemila anni terrestri, Dio chiese alla legge, divenuta sua consigliera: «Che accadrebbe se creassi un nuovo mondo?» «Signore dell’universo», chiese la legge a sua volta, «se un re non ha né armate né campi, su che cosa può egli regnare? E se non vi è alcuno per lodarlo, quale onore può egli avere?» Dio ascoltò e approvò.
•[5·0c·1]• ±


— § —


1. Non è accertato se le scoperte di fossili ci portino oltre i quarantamila anni trascorsi dal tempo di Adamo, le cui note vicende preoccupano i rabbini. Se ciò fosse, tali prove dei primi esperimenti della creazione sarebbero più plausibili delle teorie enunciate dai geologi vittoriani come Philip Gosse: Dio, egli dice, aveva inserito dei fossili nelle rocce, per poi mettere alla prova la fede dei Cristiani.
•[5·1·1]• ±?


— § —


4. L’equivalenza di un giorno divino con mille giorni [sic!] terrestri deriva dal ‹Salmo› XC 4: «mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri».
•[5·4·1]• ~


_____________________
ANNOTAZIONI E SPUNTI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯

•[5·0b·1]• «[…] creò sette cose: la legge, la Gehenna, il giardino dell’Eden, il trono divino, il padiglione celeste, il nome del Messia, e il pentimento»: l’elenco sembra un po’ raffazzonato, ma con ogni probabilità l’importante era che fossero 7; in particolare, non si comprende che cosa voglia dire “creare” il nome del Messia e il pentimento, che non hanno una consistenza materiale; in che senso prima non erano e poi (dopo esser stati creati) furono?
NOTA: il pentimento, inoltre, doveva essere già presente nella mente di Dio, quando riconobbe «che nessuna terra poteva essere degna, se non abitata da uomini capaci di pentimento»; torniamo al tema della “eterna simultaneità” (vedi annotazione al punto 4 e del capitolo precedente) per cui le cose (ma anche i concetti) già esistono prima di essere creati.

•[5·0c·1]• «Quando furono trascorsi due giorni divini, cioè duemila anni terrestri […]»: la corrispondenza tra il “giorno divino” e il “millennio terrestre”, se intesa in modo esatto, potrebbe destare qualche sospetto; si tratta verosimilmente di un’uguaglianza approssimata o, ancor più probabilmente, metaforica; da che sarebbe determinato un “giorno divino”?
NOTA: chissà da quale delle 2 fonti citate nella nota 3 è tratta l’equivalenza? ‹Genesis Rabba›, midrash sul libro della ‹Genesi›, del V sec. oppure ‹Pirqe Rabbi Eliezer›, midrash sull’opera di Dio durante la sua creazione e sulla più antica storia di Israele, dell’VIII-IX sec.?
IBID.• «[…] Dio chiese alla legge, divenuta sua consigliera […]»: almeno, nel capitolo precedente, parlava con le acque; qui addirittura chiede il parere alla legge (da lui stesso creata) e quella non solo gli risponde, ma dimostra anche di padroneggiare l’arte della retorica!

•[5·1·1]• «Non è accertato se le scoperte di fossili ci portino oltre i quarantamila anni trascorsi dal tempo di Adamo […]»: come sarebbe? E i metodi fisici di datazione di reperti archeologici, di cui il radiocarbonio è l’esempio più noto? Lo stesso ‹Homo sapiens› esisterebbe da almeno 200 mila anni, e 40 mila anni fa si sarebbe estinto il Neandertal. I dinosauri si erano già estinti da tempo quando il genere ‹Homo› comparve, in Africa, circa 2 milioni di anni fa.
NOTA: che si tratti di un’affermazione ironica dei 2 autori? In questo caso il bersaglio sarebbe quel Philip Gosse di cui wikipedia (si veda alla pagina https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Henry_Gosse) afferma:
Philip Henry Gosse (1810-1888) è stato un naturalista britannico. Grande appassionato di storia naturale, è stato l’inventore virtuale dell’acquario marino e con le sue illustrazioni dette un notevole contributo allo studio della biologia marina. Oggi è noto soprattutto per essere stato l’autore della cosiddetta teoria dell’‹Omphalos› [ombelico], un tentativo di conciliare gli immensi tempi geologici ipotizzati da Charles Lyell con i testi biblici della creazione.
Secondo tale ipotesi, che prende il nome dalla parola in greco antico per “ombelico”, il mondo sarebbe stato creato recentemente, ma completo di segni che indicherebbero un’età molto più grande; la teoria è esposta nel libro ‹Omphalos›, che Gousse [sic!] pubblicò nel 1857. Il naturalista argomentò che al fine di essere “funzionale”, il mondo sarebbe stato creato da Dio con indizi di un passato non vissuto (ad esempio i cerchi dei tronchi degli alberi), così come Adamo ed Eva sarebbero stati creati con l’ombelico, indizio di una gravidanza non avvenuta. Secondo l’ipotesi Omphalos ogni prova dell’avanzata età del mondo e dell’universo sarebbe quindi per definizione inaffidabile. Per quanto la teoria ebbe un limitato successo tra i creazionisti del XX secolo, la maggior parte dei creazionisti contemporanei sostiene che Adamo ed Eva non avessero l’ombelico, rigettando quindi la premessa necessaria per l’ipotesi.
Ovviamente lo stesso tipo di logica potrebbe valere per qualsiasi verità scientifica, che sarebbe meramente illusoria: la terra non è rotonda, ma sarebbe fatta in modo tale da sembrarlo; inoltre sta ferma, ma in modo da sembrare che giri attorno al proprio asse e intorno al sole; le stelle sembrano lontanissime, ma in realtà sono appiccicate all’interno di una cavità sferica; e ovviamente anche i testi sacri potrebbero essere stati creati a bella posta per mettere alla prova la nostra creduloneria, in particolare – c’è bisogno di dirlo? – quelli degli altri…
IBID.• «[…] per poi mettere alla prova la fede dei Cristiani»: è perché mai solo dei Cristiani? Dio avrebbe ben potuto pensare più in grande, e mettere alla prova tutti i monoteisti, ebrei e musulmani compresi!

•[5·4·1]• Nel testo originario, «L’equivalenza di un giorno divino con mille giorni [sic!] terrestri […]»: si tratta ovviamente di 1000 “anni”, come risulta dalla citazione successiva, nonché dal passo iniziale del punto c: «Quando furono trascorsi due giorni divini, cioè duemila anni terrestri […]»; marcato con [sic!].

_____
[] Robert Graves, Raphael Patai (1963), ‹I miti ebraici›, Longanesi 1980-1998.
¯¯¯¯¯

Nessun commento:

Posta un commento