Graves·R, Patai·R (miti ebraici) 0 • Prefazione

Prefazione


Sommario ••▶ (testo)
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◀•• Prefazione [pp. 8-21]
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TERMINI-CHIAVE
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• accademia (Accademia di Sem) [TBV]
• apocrifo (libri apocrifi)
• apologista (apologisti)
• Arabi (popolo)
• aristocratico (concezione aristocratica)
• Assiri (popolo)
• azzimo (festa cananea degli azzimi)
• castrazione
• corporazione (corporazione dei profeti)
• costellazione (costellazioni)
• cristiano (cristiani)
• davidico (corona davidica)
• ebraico (lingua, ebraico primitivo)
• Ebrei (popolo)
• ecclesiastico (festività ecclesiastiche)
• Edomiti (popolo)
• eroe (eroi)
• Farisei (popolo)
• federazione (federazione israelita)
• Fenici (popolo)
• Filistei (popolo)
• Galilei (popolo?)
• Giudei (popolo, = Ebrei?)
• Greci (popolo)
• Hittiti (popolo)
• Hyksos
• idolatria
• Israele (popolo? confederazione?)
• Israeliti (popolo, = Giudei, Ebrei?)
• matriarcale (eredità matriarcale di terreni, civiltà matriarcale)
• matrilocale (matrimoni matrilocali)
• midrash (midrash post-biblico)
• midrastico (midrastica; più comunem. midrashicoª o midrascicoª)
• mito (miti)
• monoteistico
• mosaico (legge mosaica, da Mosè)
• nemesi (nemesi divina)
• patriarca (patriarchi)
• patriarcale (governo patriarcale)
• politeismo
• preconoscenza (preconoscenza della storia futura)
• profeta (corporazione dei profeti)
• prostituzione rituale
• Romaniª (gli invasori romani)
• sacrificio (sacrifici umani)
• semimatriarcale (tribù semimatriarcale)
• sinagoga
• sodomia rituale
• Sumeri (popolo)
• tabernacolo (festa dei tabernacoli)
• Tishrì (primo giorno di Tishrì)
• Ugarici (popolo)
• ugarico (ugarica)
• università
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(ª) grafia non contenuta nel testo.


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TRASLITTERAZIONI
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• ‹teraphim
• ‹tsela


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TOPONIMI
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• Africa
• Alfeo (fiume)
• Amarna (Tell Amarna)
• Ammon
• Anathot (città sacerdotale, da Anath)
• Asia
• Assiria
• Babilonia
• Biblo (Biblianici?) [TBV]
• Canaan
• Dan
• Egitto
• Ekron
• Eliopoliª (Eliopolitani?) [TBV]
• Europa
• Galliaª (Druidi gallici?)
• Gerusalemme
• Giuda (regno di Giuda)
• Harran
• Hebron (santuario di Hebron)
• Itaca
• mar Morto (pergamene del mar Morto)
• Moab
• Olimpo (dèi dell’Olimpo)
• Palestina (usanza palestinese)
• Pisgah (monte Pisgah)
• Roma
• Samal (regno hittita-aramaico)
• Shechem (santuario di Shechem)
• Sion (monte Sion)
• Sparta
• Tebe
• Tortosa (Iberici di Tortosa)
• Troia
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(ª) grafia non contenuta nel testo.


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AUTORI OPERE E PERSONAGGI
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• Abdu-Heba
• Abramo (patriarca aramaico)
• Adamo
• Ade
• Ahaziah (= Acaziaª, 6° re di Giuda?)
• Anath (dea ugarica dell’amore e della battaglia, vergine?)
• Antea
• Astarte
• Atamante (sacrificio di Atamante)
• Augusto
• Autolico
• Baal
• Baal-Zebub (dio ugarico)
• Bellerofonte
• Bibbia
• Cadmo
• Caino
• Cam (Canaan)
• Chemosh (dio di Moab, = Kemoshª?)
• ‹Cronache dei figli di Levi
• ‹Cronache dei re di Giuda
• ‹Cronache dei re d’Israele
• Crono
• Dagon (dio filisteo)
• Dalila
• Danaidi (le Danaidi)
• Demetra (dea greca)
• Dinah (figlia di Giacobbe)
• Ebe (dea greca = Eva?)
• Edipo
• El (dio-toro)
• Elena
• Elia
• Eliezer
• ‹Eneide
• Enoch
• Eracle
• Erode (Erode il perfido)
• Esaù
• Esiodo
• Eva
• Filone (Filone di Biblo)
• Frisso
• Geremia
• Geroboamo
• Gesù
• Giacobbe
• Giasone
• ‹Gilgamesh e il salice
• Giosia (17° re di Giuda e riformatore religioso)
• Giuseppe
• ‹Gli atti di Salomone
• ‹Guerre dei figli della luce e dei figli delle tenebre
• Hadas (professore della Columbia University)
• Heba (dea hittita = Eva?)
• ‹Il libro della genealogia
• ‹Il libro delle guerre di Yahweh
• ‹Il libro di Yahweh
• Isacco
• Isaia
• Jehovah (= Yahweh)
• Joram (re di Giuda)
• Labano
• ‹Libro della Posterità di Adamo
• ‹Libro di Yashar
• Lilith (dea della fecondità?)
• Lillake (sumero, = Lilith)
• Livio
• Milcom (dio di Ammon, = Milkomª?)
• Mosè
• Noè
• Odisseo (= Ulisseª)
• Og (gigante)
• Pandora
• Pelope (mitico re di Pisa, in Elide, Grecia)ª
• Penelope
• Perseo
• Piritoo
• Poseidone
• Putifarre
• Rahab
• Samaele (angelo Samaele, = Satana)
• Sansone
• Sarah
• Satana
• Shamgar
• Shechem (più comunem. Sichemª)
• Simeone
• Tantalo
• Teseo
• ‹Testamento dei dodici Patriarchi
• Tiresia
• Virgilio
• Zerubbabel
• Zeus
• Zuleika
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(ª) riferimento o dettaglio non esplicitato nel testo.
(ⁿ) riferimento o dettaglio esplicitato in nota o nella bibliografia.


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ESTRATTI
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•[0·a·9]• ±~? extra?
Sette divinità planetarie, provenienti da Babilonia e dall’Egitto, sono commemorate con i sette bracci della Menorah, o sacro candelabro (vedi 1 6). Vennero poi fuse in una sola deità trascendentale a Gerusalemme; come presso gli Eliopolitani, i Biblianici, i Druidi gallici e gli Iberici di Tortosa. Riferimenti sprezzanti contro divinità di tribù nemiche umiliate da Jehovah si trovano nei libri storici della Bibbia: per esempio il filisteo Dagon, Chemosh di Moab e Milcom di Ammon. Secondo Filone di Biblo, Dagon era una potenza planetaria. Ma il Dio della ‹Genesi›, alla lettura dei primi passi, non appare ancora differenziato da tutte le altre piccole divinità tribali (vedi 28 1).


— § —

•[0·a·16]• ±? extra!
Un tema inesauribile del mito greco è la graduale degradazione delle donne da esseri sacri in piante, uccelli o altro. Allo stesso modo Jehovah punisce Eva per la caduta dell’uomo. Inoltre, per mascherare l’originaria divinità di Eva, sopravvisse nella ‹Genesi› il suo titolo di madre di tutti i viventi e i mitografi la presentano come nata dalla costola di Adamo, aneddoto evidentemente basato sulla parola ‹tsela›, che significa tanto «costola» quanto «caduta». Più recentemente i mitografi insistettero col dire che è nata invece dall’irsuta coda di Adamo (vedi 10 9). Anche i Greci diedero alla donna la responsabilità della caduta dell’uomo con l’adottare la favola di Esiodo del vaso di Pandora, vaso che la stolta moglie di un titano lasciò sturato, liberando gli spiriti della malattia, della vecchiaia e del vizio. Non bisogna dimenticare che Pandora era il nome di una dea creatrice.


— § —

•[0·a·21]• ±? extra!
La maggiore differenza tra i miti ebraici e quelli greci, a parte l’evidente diversità nel premiare la virtù, è che i Greci avevano una concezione dinastica e aristocratica: e questo spiega il rispetto di certe istituzioni religiose in determinate città-stato cui presiedevano sacerdoti che si dicevano discendenti da dèi o stirpe di eroi. Soltanto l’eroe o i suoi discendenti potevano sperare in una piacevole esistenza ultraterrena nelle Isole Felici o nei campi Elisi. Le anime degli schiavi e degli stranieri, nonostante la vita esemplare, erano destinate a cadere nel nero Tartaro, dove svolazzavano alla cieca, come pipistrelli gementi. Per i Giudei della sinagoga invece, tutti coloro che ubbidivano alla legge di Mosè, qualunque fosse la loro origine o condizione, erano considerati liberi di entrare nel regno celeste che li aspettava con la resurrezione dalle ceneri della vita terrena. I Greci non fecero mai un passo tanto democratico: benché escludessero dai Misteri (che davano agli iniziati la certezza della vita celeste) chi avesse precedenti criminali, tuttavia ne limitavano l’ammissione soltanto a coloro che erano nati liberi. I miti greci erano documenti costituzionali per certe stirpi, i discendenti di Perseo, di Pelope, di Cadmo o di qualsiasi altro eroe, perché dominassero su determinati territori, dopo aver placato gli dèi locali con sacrifici, danze e processioni. Spettacoli annuali connessi con quei riti davano maggior peso alla loro autorità. I miti ebraici sono soltanto documenti nazionali: così, per esempio, il mito di Abramo per il possesso di Canaan e per un matrimonio nella terra dei suoi padri; il mito di Giacobbe per la costituzione di Israele come popolo eletto; il mito di Cam per il possesso degli schiavi cananei. Altri miti sostengono la santità del monte Sion, in antagonismo con i santuari di Hebron e Shechem (vedi 27 6; 43 2). Più tardi furono scritti nuovi miti per risolvere gravi problemi teologici quali per esempio l’origine del male nell’uomo, il cui antenato Adamo fu fatto da Dio a sua immagine e somiglianza ed animato con il suo stesso spirito. Adamo errò per ignoranza; Caino, invece, peccò deliberatamente, perciò un mito posteriore fa di lui un bastardo, generato da Satana in Eva (vedi 14 a).


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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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•[0·a·9]• «Sette divinità planetarie […] sono commemorate con i sette bracci della Menorah, o sacro candelabro […]. Vennero poi fuse in una sola deità trascendentale a Gerusalemme […]»: i 7 bracci della Menorah corrisponderebbero dunque a 7 divinità – i famosi Anunnaki? – e a 7 “pianeti”, ma se è in teoria possibile “fondere” 7 divinità in una sola, un po’ più difficile risulta “fondere” 7 “pianeti”… in ogni caso, si dovrebbe trattare di una deità “trascendente” più che “trascendentale” (ma questo è un errore piuttosto frequente); inoltre, negli ultimi anni, diversi studiosi hanno sostenuto che nei testi biblici non vi sarebbe in realtà traccia di una vera trascendenza, questa essendo un portato della filosofia greca che si fuse con alcune correnti apocalittiche giudaiche – come l’essenismo – per dare luogo al cristianesimo.
NOTA: il cpv. appare spezzato in 2 parti senza che vi sia tra esse un legame logico forte; la 1ª si chiude collegando in una catena, senza molte spiegazioni, l’élite sacerdotale di Gerusalemme, gli Eliopolitani, i Biblianici, i Druidi gallici e gli Iberici di Tortosa; la 2ª accenna alla forte rivalità tra Jehovah (Yahweh) e le divinità dei popoli circonvicini, ma – sostiene – il Dio della ‹Genesi› era in sostanza uno di essi.

•[0·a·16]• «[…] i mitografi la presentano [Eva] come nata dalla costola di Adamo, aneddoto evidentemente basato sulla parola ‹tsela›, che significa tanto “costola” quanto “caduta”»: sembra che il gioco di parole sia una costante di questo “mitema”, malgrado abbia assunto forme diverse in diverse lingue; ad esempio ‹ti› come “costola” e “vita” in sumerico; probabilmente il mito sumerico era ancora in circolazione tra gli scribi babilonesi all’epoca dell’esilio, ma nel frattempo aveva subito modifiche e/o adattamenti?
IBID.• «[…] Pandora era il nome di una dea creatrice»: in che senso “dea creatrice”? Val la pena di puntualizzare che una dea femmina può “generare”, e dunque non ha necessità di “creare”, a meno che questa sua “creatività” non sia da intendere in senso non materiale.

•[0·a·21]• «Per i Giudei della sinagoga invece […]»: ma la sinagoga non acquista importanza solo nella Diaspora, dopo la distruzione del II Tempio (nel 70 e.v.)?

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[] Robert Graves, Raphael Patai (1963), ‹I miti ebraici›, Longanesi 1980-1998.
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